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Un diamante è meno prezioso perché coperto di fango?

“Un diamante è meno prezioso perché coperto di fango?” – Yogananda

Questo Grande Maestro spirituale ci spiega in modo semplice cosa significa la pratica dello yoga: rimuovere il fango, così possiamo riflettere con totalità il puro diamante cristallino che siamo nella essenza… Attraverso le pratiche meditative e stile di vita nello yoga possiamo realizzare che siamo un’onda nel Mare cosmico Infinito. Lo facciamo “solamente” togliendo il velo dell’ignoranza e rivelando così il Divino in noi. 

Per entrare in totale connessione e auto realizzarsi, ricordando “Chi siamo” abbiamo bisogno di una pratica spirituale….. E’ importante chiarire che chi vuole rimanere nell’illusione o sogno Cosmico di “Maya”, non ha bisogno di pratiche di yoga o meditazioni… Però, quelli che vogliono risvegliarsi da questo “Matrix”; si, ne hanno bisogno. Questa affermazione non ha nulla a che fare con credenza e non lo dico “alla leggera”… Ma, e’ semplicemente scientifico: così come c’è bisogno di studio e pratica per diventare un ottimo musicista; ci sono tecnologie per questo proposito speciale della realizzazione del Se’ Divino in noi.

icuramente è anche vero che, nell’essenza, essendo tutti perfetti e figli del Divino Se’; “l’unica” cosa che bisogna fare e’ rimuovere la spazzatura del subconscio e ricordarci di questa Verità. Però per ricordarci (e, Patanjali , il grande codificatore dello yoga, usa esattamente questo termine: “smirit”, il ricordo del Se’); ci sono esercizi psicofisici energetici che sono stati canalizzati migliaia di anni fa dai Rishi , grandi saggi illuminati, e che oggi conosciamo come “yoga”. Queste pratiche, scientificamente, mantengono corpo/mente sani e ci conducono a immergerci nel Se. Ps: Importante notare che ci sono pratiche anche di altre culture e tradizioni che non vengono chiamate “yoga” ma che nel significato più profondo, anche queste ci conducono a “yoga” o, realizzare interiormente l’unione nel proprio Se’ Divino. 

Senza le pratiche spirituali , questo Se’ rimane oscurato dalla mente e dalle distrazioni esterne, come un diamante 💎 nel fango. Bisogna quindi togliere il fango: questo e’ il lavoro della pratica yoga 🧘

Per complementare e aiutare nel processo di risveglio spirituale, al di là delle pratiche, e’ indicato anche armonizzarsi con la natura interna e esterna; praticando la non violenza e la compassione… : anche una semplice passeggiata consapevole nella natura può sostenere nostro proposito Divino; l’osservazione o la creazione di un dipinto o di arti significative; lo sguardo di un bambino piccolo; l’affetto 🥰 sincero; un bagno al mare o una cascata; l’immersione nella foresta🌳 o nell’oceano o respirare dall’alto di una montagna, prendersi cura di piante e animali, ascoltare e/o creare una musica ispirante, leggere e scrivere un libro profondo e di poesia, contemplare un tramonto e un’alba: tutto questo può completare la nostra connessione nell’Se’.

Allo stesso tempo, ricordiamo anche che possono esserci persone che vivono nella natura ma che sono sconnesse ed altre, nelle grande città, che sono più consapevole e sveglie…

In altre parole: nulla sostituisce la pratica di meditazione…

“Banat, banat, banat Banjai” – “Pratica, pratica, pratica e un giorno sarà fatto…”, dice Lahiri Mahasaya…

E’ vero che non dobbiamo nemmeno essere scontenti con ciò che siamo: e’ si importante, mentre siamo nel cammino, sviluppare l’amore incondizionato, per tutti, includendo noi stessi e accettarci come siamo … Però, questo non vuole dire farlo con indulgenza; non vuole dire che l’autorealizzazione Divina non abbia bisogno di alcun lavoro interiore ad essere fatto… rimane la riflessione…

Auto-realizzarsi (nello Yoga) e’ un arte e un equilibrio: tra auto-accettazione, lasciandosi andare; insieme a un’investigazione minuziosa e profonda; così possiamo trasformarci e entrare nella vera conoscenza dell’anima attraverso la meditazione profonda e supercosciente (o turyia): osservando la piccola onda del piccolo se’ nell’Oceano immenso che Siamo.

Con amore, prema
Raquel Bhavani

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Da dove sei?

Spesso mi chiedono: “da dove sei?”. 

Questa e’ diventata una domanda lunga da rispondere… : “Da dove sono?” , domando a me stessa per qualche istante… Quasi sempre dico qualcosa del genere: “sono nata in Brasile ma ho vissuto in tanti luoghi come negli Stati Uniti e in Canada e per 9 anni a Milano, in Italia. Oggi vivo a Tenerife.” Forse questa è la risposta più razionale e obiettiva e, a qualche livello, risponde la domanda.  Comunque, mi viene sempre una certa sensazione di non avere risposto completamente. 

Mi arriva spontaneamente la frase del Maestro Yogananda: 

“L’anima non può essere rinchiusa entro confini creati dall’uomo, la sua nazionalità è lo Spirito; il suo paese l’Onnipresenza.”

La verità e’ che anche se abbiamo radici e un luogo originario di nascita di questi corpi, con le nostre famiglie di sangue – che sono sicuramente importanti e di grande marchio nei nostri cuori – ; sento nel profondo del Se’ che le famiglie e i paesi che chiamiamo “casa” possono essere più di uno… Per me, ce ne sono sicuramente tanti; ognuno con il suo insegnamento e valore. 

Alcuni posti, in particolare, forse ancora più speciali… l’Italia sempre sarà la mia famiglia… Brasile anche… India, e’ un’altra madre per me… E potrei continuare…

Ovunque vado, anche se fisicamente lontana, sono sempre, contemporaneamente, in qualche modo, anche li. Alcuni luoghi molto specifici, come l’amazzonia ad esempio…

Si crea un legame forte (o si ricrea) , che e’ infinito: e che nulla né nessuno potrà mai romperlo.

Quando qualche luogo, delle persone ed esseri vengono “sentiti come casa”, questo va aldilà di tempo e spazio… E così possiamo stare anche a lungo senza vederci o sentirci; allo stesso tempo, si percepisce sempre l’unione.

Andando ancora più in profondità: posso dire che mi sento in casa ovunque, perché so che “casa” non e’ un luogo fisico, ma un stato di coscienza di essere liberi nell’anima, nella Sua espressività, creatività e intuizione. So che quando siamo nel Dharma, nella nostra missione autentica di vita, nulla e’ strano ed e’ sempre, anche nei contraddittori alti e bassi, una gioia sempre nuova (Ananda)… 

Imparo e mi ispiro ogni giorno da una frase incredibile del Maestro Yogananda che dice:

 “Con la pratica della meditazione scoprirete che avete un paradiso portatile nel vostro cuore.”  Ed e’ su questo che voglio realizzare sempre di più, che voglio parlarvi, che voglio trasmettervi attraverso le pratiche e la vita.

Vostra, 
Con amore, prema
Raquel Bhavani
www.premakriyayoga.com

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Yoga & Surf

Per tutta la mia vita sono stata attorno ai surfisti. Non faccio surf, ma cammino e gioco in mare ogni volta che posso, considerandolo la mia più amata manifestazione del divino sul pianeta Terra. Le mie spiagge preferite sono sempre state quelle con onde da surf: dalla mia città natale, Rio de Janeiro, ai luoghi del cuore dove ho vissuto per 6 anni a Santa Catarina a Praia do Rosa, o in California, a San Diego, per qualche mese dove ho alloggiato in un condominio dedicato esclusivamente ai surfisti. Queste spiagge di solito sono meno affollate a causa della difficoltà di entrare in acqua per un nuotatore medio. Inoltre, molte volte sono spiagge naturali dove si sente solo il meraviglioso suono delle onde e della natura, portando una sensazione incredibile di pace e libertà.

In armonia con questa vibrazione, molti dei miei studenti, specialmente le studentesse più vicine, sono appassionati cacciatori di onde.

Lo yoga può davvero arricchire l’esperienza del surf poiché lavora per rafforzare e allungare il corpo, prevenendo infortuni e fornendo terapia per questi, specialmente nelle spalle, ginocchia e schiena, parti del corpo molto utilizzate nel surf.

Un altro punto chiave è l’equilibrio, fondamentale per i surfisti e praticato regolarmente nello yoga, come potete immaginare.

Inoltre, ciò che è cruciale è che lo yoga è una pratica di concentrazione, richiede concentrazione e sviluppa la consapevolezza nel respiro e nella sua espansione. Questo aiuta enormemente nella vita di ognuno per qualsiasi cosa facciano, ma in questo caso specifico, può persino salvare vite. Quando un surfista cade dalla tavola, ad esempio, deve rimanere calmo, osservare il momento presente, essere in grado di trattenere il respiro per lungo tempo e tornare alla superficie con calma.

Ci sono molte altre connessioni tra surf e yoga, come la connessione con la natura e gli animali e riflessioni sulla vita riguardo alla capacità di fluire nelle onde alte e basse dell’esistenza, in armonia.

Nel 2023 mi sono trasferita a Tenerife e qui, “per caso”, collaboro anche con una scuola di surf che organizza ritiri. Ecco il link per conoscerli: https://www.blackstonesurfcamp.com/surf-yoga-pack/

Quindi, se sei un surfista in qualsiasi parte del mondo e vuoi praticare con me online o di persona qui a Tenerife o in un ritiro in Brasile, Italia o ovunque nel mondo, contattami e possiamo organizzare le nostre pratiche insieme. Adoro la “vibrazione del surf” e so di poterti aiutare a migliorare la tua esperienza in acqua, in questo modo di vivere così bello e collegato allo yoga che è il surf.

Namaste! Aloha!
Raquel Bhavani

Lo yoga è essenziale per la mia evoluzione nel surf. Un complemento perfetto, sia fisicamente con stretching e equilibrio, sia nel contesto mentale e spirituale con il lavoro sulla respirazione e la meditazione profonda.” – Graziella Rodriguez

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Cosa significa meditare e perché la meditazione fa parte della quotidianità per una vita sana e appagante?

LA MEDITAZIONE È UN PROCESSO SEMPLICE E NATURALE. È un ricordare (smrit, dai Sutra dello Yoga di Patanjali) la nostra Vera esistenza: nel Kriya Yoga, ad esempio, si ripete ‘Hong So’ – Io sono Quello. In questa tecnica che approfondiremo in seguito, ci sediamo silenziosamente ripetendo ‘Hong’ durante l’inspirazione e ‘so’ durante l’espirazione; ma possiamo utilizzare numerose preparazioni e tecniche che ci conducono allo stato meditativo autentico, che condivideremo anche durante il corso.

La meditazione è la cura delle cure e, nella mia umile opinione, l’atto più importante di ogni giorno: l’impegno che non dovremmo mai perdere. Proprio come facciamo la doccia ogni giorno per pulire i residui dalla pelle, o quando andiamo in bagno per eliminare le tossine che si accumulano dentro; la meditazione è un processo naturale di pulizia interna del nostro corpo energetico sottile e del nostro corpo mentale, e, possiamo dire che questo lavoro interiore, di conseguenza, purifica anche il corpo fisico.

L’abitudine di sedersi silenziosamente, una o più volte al giorno, per pochi minuti o più a lungo, interiorizzati, ascoltando attentamente il respiro e osservando tutto ciò che accade intorno a noi e soprattutto dentro di noi, con attenzione completa, consapevolezza e presenza… è meditazione. Questo atto quotidiano trasforma completamente e costruttivamente la nostra qualità di vita e quella di tutti coloro che entrano in contatto con noi. Inoltre, tutti possiamo prioritizzare questo atto di amore per noi stessi e per gli altri, dedicando alcuni minuti a questa pratica essenziale della vita.

La scienza dello yoga spiega che tutto inizia dalla mente, o meglio, dalle vibrazioni e dai suoni che emanano nella mente… Ecco perché è così importante curare questo profondo spazio interno. Il corpo è lo strumento che ci è stato dato per vivere in questo tempo sulla terra, e quindi abbiamo il dovere di curarlo e mantenerlo sano occupandoci della nutrizione, facendo esercizio fisico ogni giorno e purificandolo. Allo stesso tempo, la mente è lo strumento di cui il corpo dipende per stare bene e quindi una mente intossicata e mal curata genera di conseguenza un corpo malato. Il Maestro Yogananda afferma: “La mente è più importante del corpo. Lo Spirito (o l’Essenza Interiore) è più importante della mente.”

La meditazione è stata studiata approfonditamente, anche se abbiamo ancora molto da scoprire su questa antica disciplina per il nostro completo Benessere.

Ecco alcuni dei benefici della meditazione comprovati dalla scienza moderna:

  • Usata da anni come rimedio contro lo stress e le gravi conseguenze fisiche che ne derivano, e per gli stati di ansia (compresi gli attacchi di panico).
  • Stabilizza l’umore e previene gli stati depressivi.
  • Negli ultimi anni, la meditazione è stata utilizzata come terapia del dolore e persino nei reparti oncologici.
  • Calma il cuore.
  • Aiuta nei problemi di insonnia o di dormire troppo.
  • Migliora la concentrazione in tutto ciò che si fa.
  • Aumenta la produzione di endorfine, una sostanza (neurotrasmettitore) che produce il benessere: è la sostanza che ci consente di anestetizzare il dolore, ad esempio, che si crea durante la pratica sportiva.
  • Aumenta la produzione di serotonina, una sostanza (neurotrasmettitore) che produce contentezza: stabilizza l’umore che spesso si verifica nelle relazioni amorose profonde tra partner o tra madre e figlio.
  • Aumenta la produzione di GABA, una sostanza (neurotrasmettitore) la cui mancanza espone l’individuo alle dipendenze (alcol, droghe, cibo, acquisti, sesso compulsivo o altro).
  • Maggiore produzione di melatonina, una sostanza (ormone) che stabilizza il sonno.
  • Maggiore produzione di HGH, una sostanza (o ormone della crescita) che protegge dall’invecchiamento dei tessuti.
  • Maggiore produzione di DHEA, una sostanza (ormone) la cui mancanza ci espone a tumori, osteoporosi, diabete, obesità e altri. Le nostre difese immunitarie dipendono da questo ormone.
  • Riduzione della produzione di cortisolo, una sostanza (ormone) dannosa per l’organismo, come la riduzione delle difese immunitarie e l’invecchiamento dei tessuti.
  • Addensamento della corteccia cerebrale (da 8 a 16 millesimi di millimetro secondo uno studio di YALE e del Massachusetts Institute of Technology).
  • Capacità di produrre consapevolmente onde cerebrali da uno stato di profondo rilassamento e concentrazione.

I benefici mentali della meditazione sono:

  • La mente è più serena e lucida.
  • Sviluppa una sensazione di benessere.
  • Aumenta le facoltà mentali.
  • Chiarisce le idee (anche nei momenti più critici).
  • Stabilizza l’umore.
  • Contribuisce a creare armonia nelle relazioni.
  • Aiuta nella concentrazione sul lavoro, negli studi e nelle attività sportive competitive.
  • Sviluppa la consapevolezza.

E questo è il punto cruciale: consapevolezza, attenzione piena, essere presenti qui e ora.

Quando siamo consapevoli di ciò che stiamo vivendo nel momento presente, allora stiamo vivendo pienamente l’esperienza della vita; quando non siamo consapevoli (forse nella maggior parte delle volte in un essere umano ordinario), non viviamo, ma ci lasciamo vivere.

Se mediti ogni giorno, noterai che dopo qualche settimana le cose intorno a te saranno più belle… I colori saranno più vividi e intensi; vedrai dettagli più splendidi nel paesaggio che prima erano mimetizzati sullo sfondo… Suoni, sensazioni del corpo, tutto sarà naturalmente e quasi impercettibilmente più intenso e vivido.

E ancora, il beneficio più meraviglioso assoluto della meditazione, e la causa di tutti gli altri “effetti collaterali”, per così dire, è quello di “tornare a Casa” o al “Vero Essere”: è il ricordo di Chi siamo. Quando siamo sconnessi dalla nostra Vera Essenza, sentiamo sempre una continua insoddisfazione che cerchiamo di colmare esternamente, e che non ci appaga veramente. Invece, quando iniziamo un viaggio interiore e entriamo in contatto con ‘Quel Essere’ che va oltre la mente e l’intelletto, sentimenti ed emozioni… scopriamo come portare con noi un “Paradiso Portatile” in qualsiasi situazione, come dice il Maestro Yogananda.

Approfondendo brevemente gli aspetti più profondi della meditazione, in uno dei testi sacri più importanti dello yoga, la “Bhagavad Gita”, troviamo 8 aspetti del Sé che possiamo sperimentare meditando. Queste 8 qualità ci permettono di identificare quando avviene un tale momento “meditativo”. Quando siamo in contatto con “Quel Sé”, percepiamo una (o più di una) di queste 8 manifestazioni naturali: la Luce dell’occhio spirituale, una Gioia incondizionata, un Amore Puro ed espansivo, il Potere o la Potenza interiore, l’ascolto della vibrazione del mantra OM (suono primordiale), uno stato di Pace profonda, una leggera calma durante il giorno inspiegabile e/o la Saggezza e l’intuizione in ogni momento e situazione quotidiana.

Un altro modo di esprimere con parole questa profonda esperienza del Sé Divino è il termine usato nelle scritture classiche indiane: ‘Satchitananda’ – “sempre presente, sempre consapevole e nella Gioia sempre nuova”; tradotto dal Maestro Yogananda.

Roy Eugene Davis, discepolo diretto di Yogananda e mio Maestro spirituale sulla terra, afferma che quando meditiamo fino a raggiungere questo stato di Pura Coscienza (turiya), “bruciamo” i karma passati, purificando ciò che non serve più (come le abitudini negative); e contemporaneamente risvegliamo e facciamo manifestare i semi karmici che hanno a che fare con i talenti naturali nascosti e spesso repressi durante la vita.

Meditando regolarmente, senza aspettarti nulla, avrai tutti i benefici e vedrai come, naturalmente, la tua vita migliorerà.

Non importa se sei ateo, cattolico, buddista o appartieni a qualsiasi altro gruppo, istituzione religiosa, spirituale o meno: medita, e la tua vita sarà più “viva”, e saprai sempre come ricevere il “momento fugace”, l'”qui e ora”, dando sempre meno potere alla confusione mentale.

Infine, ti lascio con un’ispirazione e una riflessione del Maestro Sri Yukteswar, Maestro di Yogananda:

“Dimentica il passato. Le vite passate di tutti gli uomini sono offuscate da molte vergogne. La condotta umana è sempre incerta, finché non è ancorata al Sé Divino. Tutte le cose miglioreranno in futuro se fai uno sforzo spirituale ora.”

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Sul Karma…

Il concetto di Karma nella filosofia dello yoga è un termine già ben noto. Le persone lo usano nel linguaggio di tutti i giorni: “questo è il mio karma” o “una certa persona ha un karma difficile“.

In generale, si comprende che agendo o pensando in un certo modo, la risposta dell’Universo si manifesta (sia nel bene che nel male). Possiamo capirlo con esempi semplici, ad esempio: se decido di mangiare molti dolci, avrò mal di pancia, vero? Nessuno mi sta “maledicendo”… attraverso l’esperienza, capisco che questa è una verità e una risposta per me. E posso decidere se mangiare e stare male o moderare e stare bene.

Quello che a volte non si capisce è che questa risposta non è sempre così diretta o lineare. E quello che a volte le persone non vedono è che nemmeno la peggiore situazione materiale di una persona è sempre indicativa di un “karma cattivo”, e nemmeno una persona ricca e sana è benedetta solo con un “karma buono”. Di solito, in quasi tutte le situazioni, i karma sono misti. Ho conosciuto persone belle, sensibili, ricche e intelligenti che si sono gettate fuori dalla finestra… e ho conosciuto persone che vivono per le strade di Rio de Janeiro, piene di gioia di vivere e desiderio di imparare e migliorare. Le cose non sono sempre come pensiamo e giudichiamo.

Neanche la peggiore situazione materiale di una persona è sempre indicativa di un “karma cattivo”, e nemmeno una persona ricca e sana è benedetta solo con un “karma buono”.

Credo che, ad esempio, le persone con maggiori difficoltà materiali nella vita abbiano un ruolo nel sensibilizzare coloro che sono più privilegiati materialmente. Sono sicura che se abbiamo possibilità, una casa, cibo, sicurezza, salute, e stiamo bene con tutto il necessario garantito, abbiamo anche la responsabilità e il dovere di aiutare il prossimo, che magari si trova in una situazione meno favorevole.

Credo anche che spesso scegliamo il tipo di karma che vogliamo affrontare in questa vita, e non sempre chi ha “tutto” nella vita continuerà così per sempre. A seconda di come una persona agisce in questo mondo, nella prossima vita potrebbe trovarsi in una situazione diversa, sempre per imparare e andare avanti nel percorso. E viceversa. Non si tratta di una punizione; è semplicemente una legge universale che si applica a tutti noi.

Non dovremmo, ovviamente, accettare passivamente situazioni di violenza o povertà estrema, dicendo: “questo è il mio karma, o il suo o il suo…”, ma osservare cosa sta accadendo e agire saggiamente con l’obiettivo di migliorare la nostra situazione o quella degli altri.

Secondo Paramahansa Yogananda, il mio maestro spirituale, quando entriamo nella supercoscienza nel Divino Essere, oltre la mente, oltre le emozioni, in uno stato di calma e pace, in Beatitudine Divina, siamo oltre anche il karma e siamo liberi. Ci incoraggia a entrare nella profonda meditazione ogni giorno, identificarci sempre meno con l’ego e ricordare il nostro Sé Infinito, illimitato e non più condizionato da nulla. Semplicemente Siamo. Hong-So. Om Guru Om.

Raquel Bhavani

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Trasformazioni nel Percorso Spirituale

Namaste, amici e amiche!

Oggi vorrei condividere con voi alcune riflessioni sul percorso spirituale, questioni che noto potrebbero non essere molto chiare per molti di noi, sinceri cercatori.

È cruciale comprendere alcuni insegnamenti del percorso spirituale, specialmente per coloro che lo stanno attraversando più consapevolmente, e capire che questi insegnamenti vanno ben oltre il nostro intelletto e la nostra mente pensante. Dobbiamo “pescare” questi insegnamenti a livello intuitivo, in fondo sono intrinseci alle profondità del nostro Essere.

Ad esempio, “essere zen” significa non provare e/o mostrare emozioni? O significa essere veri e autentici riguardo a esse?

Se hai risposto ‘sì’ alla seconda opzione, siamo in sintonia. Secondo la mia percezione e dopo quasi 20 anni di pratica, meditazioni, studi e oltre 15 anni di insegnamento a corpi e menti diverse, capisco umilmente che la pratica dello yoga e della meditazione non annulla i nostri sentimenti ed emozioni. Al contrario, a volte ci fanno sentire ancora di più e risvegliano sensibilità più grandi a tutto ciò che accade dentro di noi e intorno a noi.

La spiritualità non ci lascia indifferenti o freddi, tanto meno insensibili. Al contrario, siamo più presenti e attenti, più vivi e svegli, e quindi sentiamo ancora di più.

Allo stesso tempo, ci rendiamo conto che, con queste pratiche, diventiamo anche più distaccati e meno identificati; diventiamo più osservatori e meno coinvolti nelle emozioni e nelle situazioni.

Man mano che ci distacchiamo da tali atteggiamenti, pensieri ed emozioni, diventiamo emotivamente più maturi e più capaci di accettarli, e quindi, quando sarà il momento, potremo anche purificarli (questo non accade sempre nel “nostro” tempo, ma nel tempo Divino…).

Nel momento in cui ci consegniamo, ci abbracciamo e pratichiamo la compassione (anche con noi stessi), avviene quasi spontaneamente una liberazione.

Tutto ciò è molto sottile e molto più facile da parlare e scrivere che mettere realmente in pratica… Anche per chi pratica e medita da anni, a volte può sentirsi frustrato con se stesso, ritenendosi incapace di cambiare e credendo che ogni suo sforzo per migliorare sia stato inutile…

La buona notizia è che, se siamo capaci di amarci come siamo, con i nostri “difetti” e “qualità”, praticando e meditando senza aspettative, dedicando veramente tutti i frutti delle azioni al Divino Essere, al Guru, a Dio (o come preferisci chiamare questo Essere interiore), ho profonda fiducia e fede che avverranno trasformazioni e illuminazioni.